Legge sulla chiarezza

La legge sulla chiarezza (in inglese The clarity act; in francese Loi sur la clarté référendaire) è una legge approvata dal Parlamento del Canada che stabilisce le condizioni attraverso le quali il governo del Canada può avviare negoziati che condurrebbero alla secessione di una delle sue province o territori. La legge è stata presentata per la prima lettura alla Camera dei Comuni il 13 dicembre 1999, è stata poi approvata dalla Camera il 15 marzo 2000 e dal Senato, nella sua versione definitiva, il 29 giugno 2000[1].

Sebbene la legge potrebbe teoricamente essere applicata a qualsiasi provincia, la Legge sulla chiarezza è stata creata in risposta al referendum del Québec del 1995 e al movimento per l'indipendenza presente in quella provincia. Già nel 1996 un disegno di legge, il Quebec Contingency Act (Bill C-341), fu introdotto per stabilire le condizioni applicabili a un referendum sulla separazione del Quebec dal Canada, ma non procedette oltre la prima lettura.

Come risposta, il governo del Quebéc ha approvato due giorni dopo l'introduzione della legge sulla chiarezza una legge riguardo al "Rispetto dell'esercizio dei diritti e delle prerogative fondamentali del popolo del Québec e dello Stato del Québec". L'atto stabilisce che i quebecchesi possono determinare unilateralmente come esercitare il loro diritto a scegliere il loro regime politico, compresa la sovranità, e che l'opzione vincente in un referendum è quella che ottiene il 50% dei voti più uno. L'atto legislativo è ancora in fase di vaglio da parte della Corte Superiore Canadese.


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